Blog aperto- venerdì 11 novembre 2011-

Il cantastorie era colui che andava in giro a cantare “storie” per paesi e città, attività già nota dalla metà dell’800, egli di solito si fermava in una piazza, all’angolo di una strada, in un mercato, dove c’era tanta gente di passaggio e lì incominciava a cantare, a suonare, a esibire i suoi fogli e i suoi cartelloni e tutti si radunavano ad ascoltare e a guardare. Un po' come facciamo noi in rete, esibiamo i post e gira e rigira la voglia di raccontare viene fuori. Da piccola sognavo di fare la cantastorie,ero affascinata da questa figura e le loro storie che tanto bene raccontavano.
Blogspot ha realizato in parte questa mia fantasia di bambina, ma a quando vedo e leggo, la figura del cantastorie è solo cambiata, si è trasformata e qui in rete chi in un modo e chi in un altro, un po' tutti " cantiamo le nostre storie" Natale si accosta, con lui i ricordi e i volti amati ritornano e con loro un po' del nostro passato. Nell'attesa del Santo Natale ricorderemo e ci racconteremo. Questi racconti che ho radunato e messi insieme ve li dono con l'augurio di un Santo Natale! Perchè noi bloggers, siamo i moderni cantastorie.


sabato 19 novembre 2011

E' Natale! ✬ ✬

Sulla solidarietà, più praticata che capita.

Buon Natale! In questi giorni di clima festivo, ritorno facilmente a rievocare la mia infanzia, quando la mia famiglia era completa: Papà, mamma e tre fratelli. Una pratica che si chiama nostalgia, bisogno di appartenenza. L’appartenenza si allargava oltre le mura domestiche, in quei tempi. Noi bambini appartenevamo a tutto il borgo. Eravamo vigilati e protetti da un patto solidale fra genitori.
La rievocazione è condensata e non rispecchia tempi dettagliati.



 E’ come un quadro di Chagall in cui gli elementi convergono fluttuanti. Figure, ambienti, espressione dei volti , il sorriso, la mano che porge, un richiamo, la radio che suona, abbassa il volume, le donne che fanno la spesa, la pasta, lo zucchero, il caffè, la farina, accartocciati nella carta paglierina. La conserva di pomodoro, il grana, il pecorino sardo che costa meno, le aringhe, il baccalà, la fetta di cioccolata, nella carta velina. L’olio: un quarto, mezzo litro, tre quarti, la bottiglia portata da casa. La bilancia Berkel, i grammi, attenti ai grammi! Il conto, attento al totale! L’ho ripassato tre volte! Mi raccomando, non so fare di conto, mi fido! Segna sul libretto, pagherò con il Raccolto! Voci…voci di donne e di papà che serviva le donne, Nino…Nino …nel campo dalle cinque a zappare, la salute, il raccolto, ti pagherò! Non hai pagato, la salute prima, capisco,il conto…E’ Natale!, sei bambini, la pasta, il pecorino, la conserva, l’olio… e una fetta di cioccolata: E’Natale! Nou qui 

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