Blog aperto- venerdì 11 novembre 2011-

Il cantastorie era colui che andava in giro a cantare “storie” per paesi e città, attività già nota dalla metà dell’800, egli di solito si fermava in una piazza, all’angolo di una strada, in un mercato, dove c’era tanta gente di passaggio e lì incominciava a cantare, a suonare, a esibire i suoi fogli e i suoi cartelloni e tutti si radunavano ad ascoltare e a guardare. Un po' come facciamo noi in rete, esibiamo i post e gira e rigira la voglia di raccontare viene fuori. Da piccola sognavo di fare la cantastorie,ero affascinata da questa figura e le loro storie che tanto bene raccontavano.
Blogspot ha realizato in parte questa mia fantasia di bambina, ma a quando vedo e leggo, la figura del cantastorie è solo cambiata, si è trasformata e qui in rete chi in un modo e chi in un altro, un po' tutti " cantiamo le nostre storie" Natale si accosta, con lui i ricordi e i volti amati ritornano e con loro un po' del nostro passato. Nell'attesa del Santo Natale ricorderemo e ci racconteremo. Questi racconti che ho radunato e messi insieme ve li dono con l'augurio di un Santo Natale! Perchè noi bloggers, siamo i moderni cantastorie.


domenica 13 novembre 2011

Chicchina racconta

SABATO 29 OTTOBRE 2011
...E NOI GUARDAVAMO INCANTATI LE MANI VELOCI E RUGOSE..
Quante cose ho imparato guardando vivere, giorno dopo giorno,stagione dopo stagione,i miei nonni i miei genitori!
Quanti libri mi sarebbero serviti,in cambio....
Dalla nonna materna andavo volentieri e ci stavo per delle settimane:tutto aveva un ritmo diverso rispetto a casa mia. E poi lei allevava il baco da seta ed io mi perdevo ad osservare con meraviglia la cura e anche la fatica che questo lavoro richiedeva.



In vari periodi ho seguito tutte le fasi dell'allevamento. Gli zii tornavano a casa,la sera,con le foglie di gelso per nutrire i bachi-o bruchi.
La zia si occupava di disporre le foglie fresche e pulire i cannicci dalle foglie vecchie. Quando i bozzoli erano maturi c'era lo srotolamento dei fili di seta . Mi era inspiegabile quella meraviglia,una magia.
bozzoli di seta,pronti per essere srotolati, in lunghi fili lucenti

Ancora più magica la trasformazione di quei fili dorati in filati resistenti e brillanti e successivamente in tessuto che miracolosamente nasceva dalle mani abili della tessitrice,la nonna o la zia che si alternavano al telaio.donne al telaio 

Il ritmo,cadenzato,della navetta che attraversava una galleria di inestricabili fili,della cassa che chiudeva ogni passaggio,dei pedali che cambiavano posizione per seguire disegni,non scritti,ma ben presenti nella mente di chi lavorava,quel ritmo era musica,dolcissima,per me.


navette ,e altri attrezzi necessari per la tessitura

C'era il lume a petrolio,e le sere di inverno c'era il fuoco sempre acceso,c'erano le castagne,i fichi secchi,i racconti del nonno e le mani della nonna sempre in movimento,il fuso che girava ed il morbido filo che cresceva,arrotolandosi,le fiamme del focolare che davano note magiche a tutta la scena. Io guardavo ascoltavo osservavo e sognavo.

filatrice

Sognavo già,quando la nonna mi prendeva in braccio,addormentata per mettermi a letto:non c'erano stufe, radiatori,pompe di calore.
Ma trovavo il letto già misteriosamente tiepido e le coperte di lana,tessute a telaio,calde e avvolgenti.





tipica coperta in lana

Sono stata fortunata,sono cresciuta in una famiglia di gente laboriosa,orgogliosa della propria autonomia,limitata nelle pretese,ma che non mancava di sogni,di creatività,di speranze.
Cercare qualche ricordo di quella vita è come ricostruire un puzle di luoghi,di volti,di voci.
Nonna Anna,la sposa bambina,dolcissima e generosa.
Nonno Ferdinando,che amava gli scherzi,le battute salaci e il buon vivere. Ma lavorava sodo,
trascinando con l'esempio anche i figli,che lo seguivano, finchè non hanno dovuto scegliere altre strade in cerca di una vita diversa e migliore.
La zia, coccolata da tutti perchè la più giovane. Le piaceva giocare,chiacchierare,ma il lavoro,in casa,aveva la precedenza,e ce n'era di lavoro da fare...

Alcune foto,dall'archivio della memoria


La conocchia (rocca?) reggeva le fibbre da filare


Un vecchio fuso



antichi licci






vari tipi di lavorazione di coperte,di solito di lana,ma anche di ginestra


(Alcune foto sono mie,altre prese dal web
Dal blog del libero scambio.
Chicchina  qui

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