Blog aperto- venerdì 11 novembre 2011-

Il cantastorie era colui che andava in giro a cantare “storie” per paesi e città, attività già nota dalla metà dell’800, egli di solito si fermava in una piazza, all’angolo di una strada, in un mercato, dove c’era tanta gente di passaggio e lì incominciava a cantare, a suonare, a esibire i suoi fogli e i suoi cartelloni e tutti si radunavano ad ascoltare e a guardare. Un po' come facciamo noi in rete, esibiamo i post e gira e rigira la voglia di raccontare viene fuori. Da piccola sognavo di fare la cantastorie,ero affascinata da questa figura e le loro storie che tanto bene raccontavano.
Blogspot ha realizato in parte questa mia fantasia di bambina, ma a quando vedo e leggo, la figura del cantastorie è solo cambiata, si è trasformata e qui in rete chi in un modo e chi in un altro, un po' tutti " cantiamo le nostre storie" Natale si accosta, con lui i ricordi e i volti amati ritornano e con loro un po' del nostro passato. Nell'attesa del Santo Natale ricorderemo e ci racconteremo. Questi racconti che ho radunato e messi insieme ve li dono con l'augurio di un Santo Natale! Perchè noi bloggers, siamo i moderni cantastorie.


domenica 13 novembre 2011

A TE MIA CARA SORELLINA LONTANA...✬ ✬

SABATO 24 OTTOBRE 2009

.....così inizia la dedica dietro questa foto datata 1958 che mi fu inviata quando ancora frequentavo la scuola elementare.
Quel dolce faccino appartiene a Luciana A.; con Luciana , per diverso tempo ho avuto uno scambio epistolare.
Cominciò quando ero in seconda classe : la nostra maestra ci aveva detto che dovevano arrivare delle letterine da diverse scuole italiane e che le avrebbe distribuite fra le alunne che desideravano iniziare una corrispondenza con una bambina lontana.



A me l'idea attraeva moltissimo: e non vedevo l'ora che queste letterine arrivassero.... e finalmente a marzo
arrivarono.



La maestra mi diede una busta color arancio, che veniva dalla scuola di Piacenza d'Adige, in provincia di Padova: sopra c'era scritto
E' per un'alunna della classe II°femminile della scuola centrale - Isola d' Elba....

La letterina, scritta con una grafia molto precisa su un foglio di quaderno a righe di seconda, diceva così:

"Cara bambina,
sono una scolaretta di II° elementare come te e desidero diventare tua amica
per corrispondenza. Io ti parlerò di me e del mio paese; tu mi parlerai della
tua città e di te.
Mi chiamo Luciana A. e ho otto anni.
Sono molto vivace, ma non sono cattiva.
Ho una buona maestra che mi vuole tanto bene . A volte però non è contenta di me perché sono disordinata. E tu come ti chiami? Mi scriverai? Attendo con ansia una tua letterina......."

Ricordo ancora che quel giorno, tornata a casa, mi sentivo importante mentre mostravo ai miei genitori quella letterina! e loro erano contenti della mia gioia.
E così risposi a quella lettera e a quella e alla mia ne seguirono altre, per tutti gli anni delle elementari.
Luciana, col tempo, mi disse di appartenere ad una famiglia numerosa ( aveva due sorelline e un fratellino ) e alquanto povera; il babbo era disoccupato e, spesso, se voleva sostentare la propria famiglia, il pover uomo era costretto ad espatriare per trovare un po' di lavoro. Mi disse che aveva paura che, sapendola povera, io le volessi meno bene.
Le spiegai che in fondo la mia, era una famiglia modesta e che il mio babbo era un impiegato statale e che era stato solo un po' più fortunato del suo, ma non per questo le avrei voluto meno bene.
Anzi, sentivo di volerle un bene dell'anima e con la mia mamma concertai di mandare un pacco a Luciana: avremmo voluto poter inviare tutte cose nuove ma non potevamo permettercelo del tutto... così accettai di rinunciare ad alcuni giocattoli miei, poi c'erano i miei vestitini che non mi stavano più ma che erano come nuovi, grazie alle cure della mia mamma e potevano andare alle sue sorelline,in più, altre cosette utili, i miei genitori le comprarono.
Con quel pacco partì anche una parte della mia infanzia...c'era il mio orsacchiotto con cui dormivo fin da piccolina: aveva perso gli occhietti e mamma glieli rifece foderando di nero 2 bottoni; e c'era Cecco, il mio asinello a dondolo...tante volte ho ripensato con nostalgia a questi due "personaggi" ma poi ricordavo con quanta gioia Luciana e i suoi tre fratellini avevano accolto quel pacco, e la mia tristezza passava subito.
Infatti Luciana, dopo aver ricevuto il pacco, mi scrisse una lettera che ci commosse tutti: parlava delle grida di felicità dei suoi fratellini e delle lacrime agli occhi della sua mamma! Noi, babbo, mamma ed io , leggendo questo, avevamo il cuore colmo di gioia.
Non fu quella la sola volta.....e Dio sa quanto avrebbero voluto fare ancora di più i miei!
Terminate le elementari, ancora per qualche tempo, continuammo a scriverci Luciana ed io.

Poi, forse perché cominciò a lavorare, Luciana smise di scrivere: si rifece viva anni dopo inviandomi una foto con il fidanzato e dicendomi che era ad Ivrea..... e poi, alla lettera che le inviai non c'è stata più risposta.

Vorrei tanto poter sapere qualcosa di lei ma non so né come, né dove cercarla....
se qualcuno, leggendo questo post , la riconoscesse attraverso la foto , magari potrebbe avvisarla che sarei felice di avere sue notizie.... chissà?!? io ci spero tantissimo; era da molto tempo che pensavo di fare questo post, ma non riuscivo a trovare le lettere con la foto di Luciana; giorni fa, finalmente ho ritrovato il tutto.

Questa sono io all'età in cui feci una foto per farmi conoscere da Luciana...lei così mi ricorda e magari ancora conserva la foto che le inviai...forse un suo figlio, o conoscente , potrebbe avere un blog e prima o poi leggere questo post. Paola qui

1 commento:

Paola ha detto...

Cara Rosy, non può che farmi piacere che questa mia storia resti.. magari chissà, c'è una possibilità in più che Luciana o qualcuno che la conosce, mi contatti- Ti ringrazio della probabilità ulteriore che mi dai pubblicando questo post. Ti abbraccio

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