Blog aperto- venerdì 11 novembre 2011-

Il cantastorie era colui che andava in giro a cantare “storie” per paesi e città, attività già nota dalla metà dell’800, egli di solito si fermava in una piazza, all’angolo di una strada, in un mercato, dove c’era tanta gente di passaggio e lì incominciava a cantare, a suonare, a esibire i suoi fogli e i suoi cartelloni e tutti si radunavano ad ascoltare e a guardare. Un po' come facciamo noi in rete, esibiamo i post e gira e rigira la voglia di raccontare viene fuori. Da piccola sognavo di fare la cantastorie,ero affascinata da questa figura e le loro storie che tanto bene raccontavano.
Blogspot ha realizato in parte questa mia fantasia di bambina, ma a quando vedo e leggo, la figura del cantastorie è solo cambiata, si è trasformata e qui in rete chi in un modo e chi in un altro, un po' tutti " cantiamo le nostre storie" Natale si accosta, con lui i ricordi e i volti amati ritornano e con loro un po' del nostro passato. Nell'attesa del Santo Natale ricorderemo e ci racconteremo. Questi racconti che ho radunato e messi insieme ve li dono con l'augurio di un Santo Natale! Perchè noi bloggers, siamo i moderni cantastorie.


venerdì 11 novembre 2011

Lina racconta

LA PRINCIPESSA E LA SERVA.
Un gioco

Da piccola con  Maria, la mia sorella maggiore, si faceva sempre lo stesso gioco, la principessa e la serva, la serva toccava sempre a me, Maria faceva sempre la principessa e con quanta cura  indossava il suo abito più bello, si sedeva su una sedia che diventava il suo  trono.
Il gioco era sempre lo stesso e anche i ruoli
Protagoniste...Maria,  la principessa
Lina la serva.

 =Inchinandomi le chiedevo: principessa , desidera?
Lei dal suo ruolo immaginario mi  dava i suoi ordini, che io da brava lacchè  eseguivo.
Ma un giorno questo gioco finì e finì per colpa di un  fazzoletto e per un comò!

 Un giorno la principessa mi ordinò  di prenderle dal cassetto del  comò il suo fazzoletto.
Da brava lacchè eseguì l'ordine della principessa , ma caso volle che  la mia mano nel chiudere il cassetto  ne rimase vittima
Il dolore fu tanto e fu allora che scattai, mi girai verso la principessa e con tutta la forza che avevo le gridai...
=Adesso,  basta! Adesso   tu,  farai la serva,  e io la principessa.
La divina dal suo trono immaginario mi guardò dall'alto in basso,
nel suo sguardo altero leggevo chiaro il suo pensiero...
 Come avevo osato, io  una povera serva ambire al ruolo  di principessa?
Questo mi dicevano i suoi occhi
E dal suo ruolo immaginario la voce della principessa con gli occhi da fuori  mi  gridò
=MAI E MAI  FARO' LA SERVA!
=Allora non si gioca più sono stanca di fare  sempre la serva
 Su queste mie  parole la divina abbandonò per sempre  il suo trono,
spodestata da un fazzoletto e da un cassetto.
Finalmente, non avevo più  regina da servire e lei, la -divina-perse  per sempre il suo ruolo di principessa e io quello di lacchè
Benedetto sia,  il fazzoletto e  il comò.

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