Blog aperto- venerdì 11 novembre 2011-

Il cantastorie era colui che andava in giro a cantare “storie” per paesi e città, attività già nota dalla metà dell’800, egli di solito si fermava in una piazza, all’angolo di una strada, in un mercato, dove c’era tanta gente di passaggio e lì incominciava a cantare, a suonare, a esibire i suoi fogli e i suoi cartelloni e tutti si radunavano ad ascoltare e a guardare. Un po' come facciamo noi in rete, esibiamo i post e gira e rigira la voglia di raccontare viene fuori. Da piccola sognavo di fare la cantastorie,ero affascinata da questa figura e le loro storie che tanto bene raccontavano.
Blogspot ha realizato in parte questa mia fantasia di bambina, ma a quando vedo e leggo, la figura del cantastorie è solo cambiata, si è trasformata e qui in rete chi in un modo e chi in un altro, un po' tutti " cantiamo le nostre storie" Natale si accosta, con lui i ricordi e i volti amati ritornano e con loro un po' del nostro passato. Nell'attesa del Santo Natale ricorderemo e ci racconteremo. Questi racconti che ho radunato e messi insieme ve li dono con l'augurio di un Santo Natale! Perchè noi bloggers, siamo i moderni cantastorie.


domenica 13 novembre 2011

LA PRINCIPESSA AZZURRA ✬ ✬


"Una foto, una storia"
Estate 1955
Durante una pausa del suo lavoro di cuoca in un albergo della Riviera Romagnola
la nonna Ernesta si fa fotografare insieme al suo recente acquisto.

     " Il minuscolo appartamento è in penobra e silenzioso.
Precedo la nonna e sento i miei passi sui mattoni rossi che pavimentano il corridoio.
Da destra arriva una fioca lama di luce: la tenda, che di solito scherma la finestra affacciata sulle scale condominiali, è aperta. Questo mi incoraggia a proseguire in quello spazio mai troppo luminoso .
Sono a mio agio tra queste altissime pareti. La casa della nonna profuma di buono, sa di saponetta Palmolive, di lavanda, di brodo di gallina.
"Guarda in camera, c'è una sorpresa ....." e mi appare.  La più grande e bella bambola che abbia mai visto. Sta seduta al centro di un meraviglioso abito azzurro  e nel bel mezzo dell'altissimo lettone; da lì mi tende le braccia, mi sorride " .




Ricordo di essere rimasta immobile sulla soglia della stanza con lo sguardo fisso ed incredulo e ricordo gli occhi ridenti e carezzevoli della nonna Ernesta. 

Ora so per  quanto tempo aveva dovuto risparmiare per comprarmi quella bambola che a me sembrò una principessa. 
Ma forse "lo sapevo" anche allora.
La principessa azzurra è ancora con me.
L'abito originale è andato perduto
così come quello del bambolotto Chico 
Sandra qui

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