Martedì 8 dicembre 2009
Questo giorno è per te.
Cara amica, ogni anno di questi tempi, ti scrivo, non posso fare altro, ho sempre la speranza che attraverso internet possa arrivare a te, o a qualcuno che ti conosce. Sono anni che allo scadere del S. Natale su questo piccolo spazio sempre c'è un post dedicato a te. Non dispero di

Il 23 dicembre si andava a casa per le vacanze natalizie.
Il primo Natale che andai casa per
le vacanze mia madre tardava e cosi usci per ultima.
Cominciai a piangere e tu amica mia mi consolavi e mi rassicuravi..vedrai che tra poco suonerà il campanello, ti chiameranno e andrai a casa.
Ti guardai e capi che tu saresti rimasta in collegio, eri sola, non avevi nessuno la tua casa era il collegio e ti chiesi" Concettina, quando noi non ci siamo, tu con chi stai e con chi mangi"? Il refettorio quando noi ragazze andavamo tutte vie veniva chiuso.

Concettina nacque durante la guerra da madre italiana e da padre africano, fu abbandonata all'ospedale. Ancora neonata fu affidata al nostro istituto, due suore in particolare si presero cura di lei, suor Ausilia e suor Raffaella, e guai se qualcuno la toccava, per loro Concettina era come una figlia.
Avevi un cuore grande eri amata da tutte le ragazze, per tutte avevi una parola buona, ma eri molto silenziosa. L'unica cosa che a distanza di anni mi fa male e che ti chiamavamo -Concettina a nera- per il colore della tua pelle, una cosa è certa, che non era per cattiveria, per noi era normale chiamarti cosi...come si è stupidi da piccoli.Solo adesso so e capisco quanto ti abbia ferito essere chiamata così.
Gli anni passavano e noi crescevamo, imparai a volerti bene, in te trovai quasi la protezione di una madre. Eri più grande di me forse di tre anni? Ogni volta che avevo bisogno di aiuto correvo da te e tu c'eri sempre. Sempre pronta ad aiutarmi nelle mie marachelle, che sapevi anche coprire, per evitarmi un castigo da parte delle suore.
Imparai a leggere l'orologio grazie a te.
Noi ragazze eravamo anche addette alla pulizia dell'istituto. Ogni mese le suore ci chiamavano e ci mettevano al corrente di quello che doveva essere il nostro compito per un mese.
Un mese fu affidata a tutti e due il compito di lavare i piatti del mezzogiorno e della sera --100 piatti più le pentole, queste ultime erano più grandi di noi... lavare, asciugare e rimettere a posto i cento piatti sul grande carrello del refettorio, per essere pronti per la cena e viceversa
Questo era il compito più brutto, brutto perché veniva svolto nell'ora della ricreazione..io che ero sempre impaziente di andare a giocare ti chiedevo continuamente Concettina, ce la facciamo a giocare un poco?

me...Grazie anche di questo.
Un Natale prima di andare in vacanza ti salutai come sempre ogni volta che andavo via ti facevo una promessa " Concettina,ti giuro che quando sarò grande e mi sposerò verrò a prenderti e tu starai per sempre con me".
Promessa che ripetevo spesso,quando ti vedevo triste- tu accennavi con la testa un si...solo una volta mi dicesti " tu, ti dimenticherai di me" No, Concettina non mi sono dimenticata di te, MAI?

Cara Concettina, spero che questo sia l'anno buono e che mi arrivi una tua risposta... sono più che convinta che adesso anche tu hai una bella famiglia tutta tua, e che sei felice. Lo spero tanto!
Concettina, ovunque ti trovi sappi, che il mio cuore è sempre accanto al tuo. Un bacione.
Vola post, vola lontanooooo e arrivi a destinazione!
Ho messo tante candele per dare luce alla tua storia e che possa questa luce ritrovarti.
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