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Strega bugiarda e anche qui |

Fastidi per la famiglia e la mia piccolina, da imputare a feste, culture e tradizioni che non ci appartengono.
Ben venga la globalizzazione intesa come conoscenza e rispetto del diverso, o anche come aiuto fra diverse società.. ma io la mia identità me la tengo ben stretta, e ho un latente fastidio nel dover subire le manifestazioni di tradizioni che non appartengono alla mia millenaria cultura e che non si identificano con la nostra storia.
I celti? gli elmetti con le corna? i fantasmi, i riti e i sacrifici pagani ? si, certo, mi incuriosiscono, ho sete di conoscenza, il waldere, la simbologia delle rune...sono avida di sapere, il mistero mi intriga.... ma né i miei trisavoli, né io stessa da bambina e neanche i miei figli, avevamo sentito parlare della notte di Halloween.
Era una festa celtica già 2000 anni fa, che durava dal 31 ottobre al 2 novembre e celebrava il capodanno. Le forze del male si liberavano con gli spiriti dei morti. Accendevano fuochi e offrivano sacrifici.
E già il fatto che bisogna assistere a festeggiamenti sulle forze del male, in una società bacata dalla violenza, dall'oblio delle nostre radici, e dalla ricerca ossessiva di un divertimento che più macabro è, e più piace, io, non ci sto! e dal momento che sono la "scomodina " di sempre, invito tutti ad usare allegoricamente le zucche per farle ragionare...o materialmente per farne gustosissimi tortelli.

Quindi noi , noi non irlandesi o scozzesi, noi di lingua romanza e non germanica, noi abituati ad avere i nostri Dei al sole sull'Olimpo e non negli abbissi di un lago grigio e melmoso, sottostante ad un cielo plumbeo e nebbioso, abbiamo deciso in contrapposizione di festeggiare tutti i santi lo stesso giorno e commemorare i nostri cari il giorno dopo.
E anche per chi non è religioso, nel senso cattolico apostolico romano, come me, è facile, semplice e bello nel giorno della commemorazione dei defunti scambiare il ricordo con l'amore che si materializzava nel giocattolo... e nei dolci presenti in ogni tradizione.
Sono passati tanti anni, ma allora come ora nel paese in cui abito i negozi sono aperti oggi e saranno chiusi domani... ed ieri al bar un signore
commentava che il nostro è uno dei pochi paesi della provincia che onora la vechia tradizione "dei morti".



Messi da parte i vassoi, cominciava la caccia al tesoro... perchè
"LORO" venivano dal cielo, e non avevano più le nostre abitudini... posavano i doni dove non si potevano vedere, perchè loro stessi non si potevano vedere e potevano volare ed andare ovunque.



Si intravedono le foto di familiri..e non tutte...hahaha quanti regali!!!

E allora la voce di una zia... "vediamo cosa ha portato il nonno"... e cominciavamo a cercare sotto i letti, dietro i mobili, sugli armadi... dietro le poltrone ... e zio Umberto, e zio Benedetto, Giuseppe, e zia Angelina, ed erano proprio tanti, fra fratelli dei nonni, dei bisnonni, e ... la casa era grande, e si procedeva cercando per ciascun morto i tre regali portati a ciscuno di noi tre fratelli.
Mi ricordo di un 2 Novembre, che arrivati ad un prozio, personaggio delizioso di cui qualche volta scriverò, mio fratello non riusciva a scovare il regalo... si girava per le stanze, e si scendeva in giardino, e si guardava fra la biancheria degli armadi e negli otto camerini che vi erano in casa... ma niente! fino a quando alzando gli occhi al cielo oramai rassegnato...vide un aereoplanino di latta ... in bilico sul lampadario.
Alla fine, di questa dolce tradizione che avvicina i piccoli ai loro cari con amore e gioco, e che fa capire quella corrispondenza di amorosi sensi sentita dal Foscolo,si cercava il regalo più bello ed importante, quello che ci aveva portato Papà.
Io non lo avevo conosciuto, avevo appena 6 mesi, quando lui uscito dal bagno felice di essere in ferie nel suo paese, e pieno di gioia per altro che forse un giorno racconterò, diceva "bene finalmente colazione granita di limone e briosche, a Ragusa non la sanno fare come da noi..." poi il nome di mia madre... e si accasciò.
Donna Carolina (sua madre), le zie, mia madre, sono state persone che ce lo hanno fatto amare e conoscere, io, non ho mai sentito il dolore della sua assenza ma ho goduto di mille attenzioni da parte di tutti... vista sempre con occhio affettuoso, poichè orfana.
Oggi, la mia nipotina è lontana, ma se l'avessi vicina penso mi sarebbe molto difficile trasmetterle quanto amore e corrispondenza, avevano le nostre tradizioni.
E trovo terribilmente sgradevole e macabro appropriarsi di maschere inquitenti e lontane dalla bellezza del mondo.
Il mio ricordo vola verso chi non c'è più.. ma che vive ancora nell'amore, nell'arte, nei pensieri che sono immortali. Strega bugiarda qui
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