Blog aperto- venerdì 11 novembre 2011-

Il cantastorie era colui che andava in giro a cantare “storie” per paesi e città, attività già nota dalla metà dell’800, egli di solito si fermava in una piazza, all’angolo di una strada, in un mercato, dove c’era tanta gente di passaggio e lì incominciava a cantare, a suonare, a esibire i suoi fogli e i suoi cartelloni e tutti si radunavano ad ascoltare e a guardare. Un po' come facciamo noi in rete, esibiamo i post e gira e rigira la voglia di raccontare viene fuori. Da piccola sognavo di fare la cantastorie,ero affascinata da questa figura e le loro storie che tanto bene raccontavano.
Blogspot ha realizato in parte questa mia fantasia di bambina, ma a quando vedo e leggo, la figura del cantastorie è solo cambiata, si è trasformata e qui in rete chi in un modo e chi in un altro, un po' tutti " cantiamo le nostre storie" Natale si accosta, con lui i ricordi e i volti amati ritornano e con loro un po' del nostro passato. Nell'attesa del Santo Natale ricorderemo e ci racconteremo. Questi racconti che ho radunato e messi insieme ve li dono con l'augurio di un Santo Natale! Perchè noi bloggers, siamo i moderni cantastorie.


mercoledì 1 febbraio 2012

Il braciere

Con questo freddo... mi è tornato in mente il braciere...
Da piccola non avevamo il camino, ma il braciere.... per me aveva un fascino molto particolare.
Zicin la trovi anche qui
La sera ci sedevamo tutti intorno al braciere e nonno mi raccontava delle storie bellissime di draghi...cavalieri e principesse. I miei fratelli ascoltavano molto attentamente... con gli occhi incantati perchè poi il giorno dopo... io sarei divenuta principessa e loro... uno il drago che mi teneva prigioniera... l'altro il cavaliere che mi avrebbe salvata.
I miei nonni paterni abitavano accanto alla nostra casa e nelle sere d'inverno passavamo un pò di tempo insieme.
Vivevamo momenti stupendi e... siccome non avevamo voglia di andare a letto... nonno allungava un pò i suoi racconti e ci faceva felici.
Zicin

10 commenti:

Rosaria ha detto...

Cara Zicin, bentornata!
Il braciere quanti ricordi che hai risvegliato in me.
Chi non aveva il caminetto all'epoca aveva il braciere e l'atmosfera era la stessa...
La nonna aveva il caminetto
Intorno a quel braciere ricordo che le mie gambe diventavano come salsiccia e i racconti come hai ben descritto tu scaldavano il cuore e ancora oggi il ricordo ci scalda e ritroviamo i volti amati e di come eravamo.
Un mondo semplice, quella semplicità ha lasciato in noi una meravigliosa traccia di luce dove sostano i nostri ricordi.

Un bacione grande..qui piove e da te? Ciao

il monticiano ha detto...

Ciao a voi.
D'inverno a casa nostra quando eravamo bambini usavamo una specie di vaso di metallo con dentro la carbonella e che chiamavamo "scaldino" mantre a Napoli, se non sbaglio, si chiama "scarfalietto".
Poi nostra madre scoprì che, benché murato, avevamo in casa, nel corridoio, un bel caminetto e allora tutto cambiò. In meglio. Queste mamme, queste mamme sono veramente intelligenti.
aldo.

Gingi ha detto...

Che semplici ricordi... lo scaldino per le mani...il braciere per la convialità serale, e i nostri vecchi...sapienti.
Grazie

maresco martini ha detto...

Lo scaldino in toscana lo chiamavamo cardano,e prima di andare a letto lo mettevano sotto le lenzuola con un'archetto apposito.

il monticiano ha detto...

E' vero, adesso ricordo, anche noi prima di andare a dormire mettevamo lo scaldino nel letto e lo coprivamo con una specie di campana grande costruita con tante strisce ricurve di legno leggero.

Rosaria ha detto...

Alduccio, ricordo che invece mia nonna usava anche il famoso mattone di creta, che sostituiva all'occorenza la borsa calda che usiamo oggi noi.
Ciao

riri ha detto...

Il braciere me lo ricordo bene, era un pezzo raro, di rame, scomparve perchè qualcuno lo regalò al dottore:-) Baci

Linasolopoesie ha detto...

CARA ZICIN BEN TORNATA.
Con questo tuo racconto quanti ricordi sono riaffiorati nella mia mente . Il braciere...Ricordi belli e brutti :No! pensandoci più brutti che belli , per che tantissime volte capitava che in casa mai non c'erano neppure i soldi per il carbone , è davvero si moriva dal freddo e dalla fame .Meglio oggi , viva i termosifoni e chi li ha inventati . Lina

gattonero ha detto...

Ho un brutto ricordo dei bracieri. Non ricordo di memoria, bensì impronta tutt'ora tangibile. Avevo meno di due anni, ero solo in casa, c'era un braciere, e, forse avevo freddo, o forse il chiarore della brace aveva attirato la mia attenzione. Fatto sta che mi ci ero andato a sedere sopra. Risultato: natica destra fatta alla brace. Con la crescita si è diluita, nel tempo e nel derma, ma il ricordo è rimasto. Nonostante l'incidente, non respingo la poesia di un braciere acceso, all'antica.
(Sono riuscito ad entrare; prima che scompaia di nuovo l'accesso ai commenti, ritieniti baciata ed abbracciata).

Giancarlo ha detto...

Non solo tu, anchio mi ricordo benissimo che alla sera ci si ritrovava intorno al bracere e noi piccoli ascoltavamo i grandi che raccontavano tante storie che ci sembravano quasi favole, purtroppo erano vere, parlavano di cose che a raccontarle ai giovani oggi non ci crederebbero mai!! buona serata

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