Il 26 Dicembre sono stata a pranzo a casa di mia figlia Laura. Eravamo in sedici, una rimpatriata di vecchi amici di università di mia figlia, anche un pò miei. Tra un esame e l'altro i ragazzi si rifugiavano sempre da noi. Ero contenta, mi piaceva stare con loro, erano dei ragazzi molto divertenti ed educati. Con grande gioia preparavo per loro cenette sfiziose, si parlava di tutto.
Oggi a tavola abbiamo un pochino ripercorso insieme il passato e abbiamo ricordato tante cose tra cui una che a distanza di tempo nessuno può dimenticarla, specie Laura, mio marito ed io.
Il primo figlio prese la patente e ogni sabato sera gli veniva data la macchina del papà.
Dopo due anni prese la patente Laura e succedevano sempre discussioni.Papà perchè a Davide ogni sabato sera gli dai la macchina e con me fai sempre tante storie? Personalmente la sentivo un'ingiustizia e stavo dalla parte di Laura. Un giorno di nascosto di Angelo feci una copia delle chiavi della macchina. Una sera che Angelo andò a letto presto, scattò il piano. Guardai mia figlia e le dissi, Laurè, invece di guardare la TV stasera noi due usciamo? Ma lei non voleva venire, ma la convinsi. Arrivate giù le dissi...dai, fammi vedere come guidi e le diedi la copia delle chiavi della macchina.
Salimmo in macchina, ci facemmo un bel giro, ci fermammo anche al bar, dopo aver consumato ritornammo a casa contente. Quella sera ci divertimmo tanto.
Giustizia era stata fatta.
Una sera litigai con mio marito, ma di brutto e me ne usci sbattendo la porta.
Laura aspettò un pochino, vedendo che non rientravo, era anche tardino,
Prese la copia delle chiavi della macchina e mi trovò. Salì in macchina e andammo un po a zonzo.
Nei pressi della Reggia una volante della polizia ci fermò, scesero due poliziotti
con i mitra spianati, lessero la targa della macchina e uno di loro dice al collega, chiama la centrale, avverti che abbiamo trovato la macchina.
I poliziotti ci invitarono a seguirli e così fummo scortate fino alla questura. Io ero tranquilla, sapevo che non avevamo nulla da nascondere.
( Così credevo)
Arrivati in questura, fummo accompagnate dal commissario. Entrammo nella stanza del commissario, sempre scortate e chi c'era seduto nella stanza del commissario? Mio marito! Si, lui! Era sceso, per venire a cercare me e Laura, non trovando la macchina e non sapendo della copia delle chiavi, andò in questura a denunciare la scomparsa della sua macchina. Laura, nel vedere il padre esclamò Papà! Io lo guardai e dissi, Tu! E che ci fai qui? Angelo nel vedere me e la figlia si alzò di scatto e a sua volta esclamò, Voi!?
Il commissario ci guardò a tutti e tre e anche lui esclamò.. a quando vedo conoscete molto bene i ladri e si mise a ridere. Ma ci invitò a sederci e così per pura curiosità, volle sapere perchè non avevamo avvertito il papà di aver preso la macchina?
Laura, guardando il padre gli dice.. Papà, ti chiedo scusa per me e per mamma, però tu perchè a Davide gli dai la macchina e a me no? Così ci siamo fatte una copia delle chiavi.
Il commissario ci guardò e con una faccia molto divertita ci accompagnò fuori dalla questura. Ci salutammo tra il divertimento dei presenti ma il commissario nel dare la mano ad Angelo gli disse... e lei dia la macchina anche a sua figlia, non solo al figlio.
Angelo da quel momento imparò a dare la macchina anche a Laura. Fu così, anche se in modo tragicomico e per vie traverse che si chiuse per sempre la faccenda macchina in casa Panucci.
Ieri tra una portata e l'altra abbiamo ricordato tante cose, una più divertente dell'altra.
Rosy
5 commenti:
Cara Rosy qualche volta bisogna forzare la mano per accedere agli stessi diritti dei nostri cari uomini.
Certo che il commissario si sarà trovato in presenza delle ladre molto molto speciali ed avrà pensato... - Che bello se tutti i ladri fossero così -
Un bacio
Sono certo che quelli della questura si staranno ancora a lisciare i baffi avendo a che fare con voi due Guaglioncelle.
Ciao, un abbraccione ad entrambe,
aldo.
Che aneddoto simpatico, cara Rosy!
Adoro questa complicità fra madre e figlia. L'ho vissuta anch'io e spero di viverla sempre.
Ti abbraccio forte.
Ciao,
Lara
Ciao Rosy,é una storia che poteva accadere anche da noi:)). É bello leggerti!
Baci e un forte abbraccio anche a tua figlia
Troppo gustoso!!Così il papà si è reso conto che le donne hanno diritti pari agli uomini, difficile per i "ragazzi del sud"alcuni sono cambiati, bel racconto cara, troppo divertente.Baci
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