Care amiche/ci, purtroppo i miei ricordi d'infanzia girano sempre intorno al collegio e non è colpa mia se ho vissuto in collegio l'infanzia e la pubertà.
Eravamo cento ragazze, divise in piccole, mezzane e grandi.
Ogni anno le suore ci chiamavano a raccolta. Provo a spiegarvi.
Cento ragazze riunite, in piedi in una grande sala e in silenzio, un silenzio che veniva rotto dalla presenza della madre superiora che si presentava con un quaderno in mano e noi dopo averla salutata aspettavamo lo spostamento..Uno spostamento che ti dava la netta sensazione che eri un po' cresciuta
La madre superiora iniziava a chiamare i nomi di quelle che dovevano passare direi di grado:))
Un anno venne anche il mio turno e la voce di Suor Aurelia dice: Di Lella passa alle mezzane e tante mezzane passavano tra le grandi.
Due paroline per spiegare: in collegio vigeva una regola importante, la gerarchia.
Le piccole giocavano solo tra loro, come anche le mezzane e cosi le grandi, questa era una regola da rispettare, nel modo più assoluto, tre mondi che vivevano sotto lo stesso tetto ma che non si dovevano mai incontrare.
Purtroppo qui dentro vigeva il nonnismo solo che all'epoca non sapevo manco come si chiamasse.
Le mezzane comandavano le piccole, le grandi le mezzane e guai a chi riportava alle suore una sola parola..avevi finito di campare.
Quando entrai in collegio per due anni mi eclissai da tutto e da tutti e per tutti ero la ribelle.
Questo è un altro discorso che semmai lo riprenderò in un secondo momento.
Non credete che la vita collegiale sia tutta rose e fiori no, una piccola società ti ruota intorno e tante anime in crescita stanno li o per ferirti o per aiutarti, personalmente preferì stare lontano da tutti, ma nel frattempo osservavo e più osservavo e più la cosa non mi piaceva, più non mi piaceva e più diventavo ribelle.
Le suore si stancarono e mi lasciarono perdere, con mia grande gioia.
Venne il giorno di passare nel gruppo delle mezzane e non vi credete che la cosa sia facile, lasci un gruppo per entrare in un altro, e perdi l'appartenenza, e dove entri non sei accettata subito, per loro non esisti e di conseguenza ritorni a giocare nel gruppo di prima ma alla prima cosa che a loro non piace ti senti dire..senti, tu non fai più parte del nostro gruppo e dunque non conti nulla vattene via.
Anche in questa piccola cosa impari a stare al tuo posto e te lo porti appresso nella vita, in fondo è un bene.
Mi trovai proiettata nel mondo delle mezzane, ma non ritornai mai a giocare con le piccole, il mio pallino fisso era di giocare con le grandi.
Ogni giorno durante la ricreazione andavo sempre tra le grandi e fermavo sempre la stessa ragazza e le chiedevo..posso giocare con voi a palla prigioniera?
La ragazza mi guardava e mi rispondeva no..loro avevano 18 anni e nel gruppo delle mezzane si passava a 11 anni.
Ma io puntuale tutti i giorni nella ricreazione sempre alla stessa ragazza chiedevo se mi faceva giocare con loro.
Dopo un mesetto buono la ragazza acconsenti, ma lei lo fece solo per accontentarmi ben sapendo che l'indomani mi avrebbe detto di no.
Finalmente giocai, la mia squadra stava perdendo ma grazie a me vinsero..la ragazza grande mi guardò e mi fa.. pero!
Il giorno dopo durante la ricreazione non mi presentai proprio, avevo capito che la loro era stata solo gentilezza nei miei confronti, mi avevano accontentato solo per una volta.
Invece, mi senti chiamare dalla stessa ragazza..Di Lellaaaa!! vieni a giocare con noi. Dio mio che felicità!
Mi avevano chiamato loro a me.
Corsi immediatamente da loro tutta emozionata le grandi mi avevano chiamato!? Vincemmo di nuovo, oramai giocavo sempre con loro io che avevo 11 anni e loro dai 15 ai 18 anni.
Grazie al gioco avevo sfondato un muro, ma tutto a mia insaputa ma poi la cosa si trasformò in meglio. Nelle mezzane ci stava una ragazza anche lei bravissima a palla prigioniera la proposi alle grandi che accettarono e visto che eravamo tutte e due bravissime a noi due toccava fare la conta e formare le squadre.
In poco tempo iniziammo a fare dei tornei, dove anche le suore correvano per vederci.
Come per incanto i tre gruppi si riunirono e grazie alla palla prigioniera e ai tornei imparammo a conoscerci tutte e cento e non esagero se dico che anche il nonnismo in un certo qual modo, non è che spari del tutto ma si mitigò di molto.
Un giorno stavamo giocando una partita all'ultimo sangue io non correvo ma volavo e presi la palla e la partita terminò con la suonata della campanella, sarebbe stata ripresa il giorno dopo.
Una suora mi guardò e mi disse: sei riuscita a mandare in'aria una legge che vigeva da anni qui dentro
Sinceramente a dire il vero all'epoca non capi le parole della suora, la guardai e alzai le spalle, solo dopo ho capito cosa voleva dire la suora e senti dentro di me una grande gioia e ancora adesso quando ci penso sorrido, come in questo momento che sto scrivendo
Se ci sono errori scusatemi ma ho scritto questo ricordo di getto e non voglio cambiare nulla, di nulla, ho scritto come parlo.
Ciao a tutti!
La suora che nel nostro collegio suonava si chiamava suor Gabriella, era bassina e minuta, parlava sempre a bassa voce, ed era la suora che preparava anche le ostie e certe volte le più grandicelle l'aiutavano.
Una volta chiamò anche me, alla fine regalò ad ogni bambina un'ostia che potevamo mangiare liberamente perchè non erano benedette.
Eravamo cento ragazze, divise in piccole, mezzane e grandi.
Ogni anno le suore ci chiamavano a raccolta. Provo a spiegarvi.
Cento ragazze riunite, in piedi in una grande sala e in silenzio, un silenzio che veniva rotto dalla presenza della madre superiora che si presentava con un quaderno in mano e noi dopo averla salutata aspettavamo lo spostamento..Uno spostamento che ti dava la netta sensazione che eri un po' cresciuta
La madre superiora iniziava a chiamare i nomi di quelle che dovevano passare direi di grado:))
Un anno venne anche il mio turno e la voce di Suor Aurelia dice: Di Lella passa alle mezzane e tante mezzane passavano tra le grandi.
Due paroline per spiegare: in collegio vigeva una regola importante, la gerarchia.
Le piccole giocavano solo tra loro, come anche le mezzane e cosi le grandi, questa era una regola da rispettare, nel modo più assoluto, tre mondi che vivevano sotto lo stesso tetto ma che non si dovevano mai incontrare.
Purtroppo qui dentro vigeva il nonnismo solo che all'epoca non sapevo manco come si chiamasse.
Le mezzane comandavano le piccole, le grandi le mezzane e guai a chi riportava alle suore una sola parola..avevi finito di campare.
Quando entrai in collegio per due anni mi eclissai da tutto e da tutti e per tutti ero la ribelle.
Questo è un altro discorso che semmai lo riprenderò in un secondo momento.
Non credete che la vita collegiale sia tutta rose e fiori no, una piccola società ti ruota intorno e tante anime in crescita stanno li o per ferirti o per aiutarti, personalmente preferì stare lontano da tutti, ma nel frattempo osservavo e più osservavo e più la cosa non mi piaceva, più non mi piaceva e più diventavo ribelle.
Le suore si stancarono e mi lasciarono perdere, con mia grande gioia.
Venne il giorno di passare nel gruppo delle mezzane e non vi credete che la cosa sia facile, lasci un gruppo per entrare in un altro, e perdi l'appartenenza, e dove entri non sei accettata subito, per loro non esisti e di conseguenza ritorni a giocare nel gruppo di prima ma alla prima cosa che a loro non piace ti senti dire..senti, tu non fai più parte del nostro gruppo e dunque non conti nulla vattene via.
Anche in questa piccola cosa impari a stare al tuo posto e te lo porti appresso nella vita, in fondo è un bene.
Mi trovai proiettata nel mondo delle mezzane, ma non ritornai mai a giocare con le piccole, il mio pallino fisso era di giocare con le grandi.
Ogni giorno durante la ricreazione andavo sempre tra le grandi e fermavo sempre la stessa ragazza e le chiedevo..posso giocare con voi a palla prigioniera?
La ragazza mi guardava e mi rispondeva no..loro avevano 18 anni e nel gruppo delle mezzane si passava a 11 anni.
Ma io puntuale tutti i giorni nella ricreazione sempre alla stessa ragazza chiedevo se mi faceva giocare con loro.
Dopo un mesetto buono la ragazza acconsenti, ma lei lo fece solo per accontentarmi ben sapendo che l'indomani mi avrebbe detto di no.
Finalmente giocai, la mia squadra stava perdendo ma grazie a me vinsero..la ragazza grande mi guardò e mi fa.. pero!
Il giorno dopo durante la ricreazione non mi presentai proprio, avevo capito che la loro era stata solo gentilezza nei miei confronti, mi avevano accontentato solo per una volta.
Invece, mi senti chiamare dalla stessa ragazza..Di Lellaaaa!! vieni a giocare con noi. Dio mio che felicità!
Mi avevano chiamato loro a me.
Corsi immediatamente da loro tutta emozionata le grandi mi avevano chiamato!? Vincemmo di nuovo, oramai giocavo sempre con loro io che avevo 11 anni e loro dai 15 ai 18 anni.
Grazie al gioco avevo sfondato un muro, ma tutto a mia insaputa ma poi la cosa si trasformò in meglio. Nelle mezzane ci stava una ragazza anche lei bravissima a palla prigioniera la proposi alle grandi che accettarono e visto che eravamo tutte e due bravissime a noi due toccava fare la conta e formare le squadre.
In poco tempo iniziammo a fare dei tornei, dove anche le suore correvano per vederci.
Come per incanto i tre gruppi si riunirono e grazie alla palla prigioniera e ai tornei imparammo a conoscerci tutte e cento e non esagero se dico che anche il nonnismo in un certo qual modo, non è che spari del tutto ma si mitigò di molto.
Un giorno stavamo giocando una partita all'ultimo sangue io non correvo ma volavo e presi la palla e la partita terminò con la suonata della campanella, sarebbe stata ripresa il giorno dopo.
Una suora mi guardò e mi disse: sei riuscita a mandare in'aria una legge che vigeva da anni qui dentro
Sinceramente a dire il vero all'epoca non capi le parole della suora, la guardai e alzai le spalle, solo dopo ho capito cosa voleva dire la suora e senti dentro di me una grande gioia e ancora adesso quando ci penso sorrido, come in questo momento che sto scrivendo
Se ci sono errori scusatemi ma ho scritto questo ricordo di getto e non voglio cambiare nulla, di nulla, ho scritto come parlo.
Ciao a tutti!
La suora che nel nostro collegio suonava si chiamava suor Gabriella, era bassina e minuta, parlava sempre a bassa voce, ed era la suora che preparava anche le ostie e certe volte le più grandicelle l'aiutavano.
Una volta chiamò anche me, alla fine regalò ad ogni bambina un'ostia che potevamo mangiare liberamente perchè non erano benedette.
14 commenti:
Un bel ricordo che la dice lunga sulle difficoltà di convivenza anche in ambienti dove non lo immagini.
Si imparava presto!ma come si dice"chi la dura la vince".
Ciao Rosy.
I racconti di vita vissuta cara Rosy sono sempre belli e vengono dal profondo del cuore.
Ciao e buona giornata cara amica.
Tomaso
Come adesso, anche a 11 anni "gajiarda" e una vera "tosta".
Devo stare attento con te altrimenti passo i guai miei.
Un abbraccione,
aldo.
Sei riuscita con la tua costanza e voglia di stare tutte unite a fare di cento persone un gruppo unico!!Brava Di Lella:-) Baci Roserllin, sei stata grande fin da piccola.
Un bel ricordo! buona giornata...ciao
Ciao, sono passata ad invitarti ad un post di massa; se passi da me e leggi questo articolo capirai il perché
http://iltemporitrovatodiantonella.blogspot.it/2012/07/timbuctu.html?
> utm_source=BP_recent
stanno distruggendo qualche cosa che appartiene al patrimonio dell’umanità, ma nessuno ne parla, se vuoi aiutaci a spargere la voce e a sollevare un “polverone”.
Oggi leggi l’articolo sul mio blog poi, se ti va invita quante più persone puoi a leggerlo inviando loro questo commento, poi, sempre se ti va, martedì 10/07 passa da me, copia il post che pubblicherò e mettilo sul tuo blog,se lo facciamo tutti insieme e ci aiutate a spargere la voce aumentiamo la portata e possiamo far sapere a tutti quello che sta succedendo , perciò , se potete fate girare questo commento. L’intento è quello di creare un fenomeno di massa che permetta di far trapelare la notizia il più possibile, nel nostro piccolo vogliamo dare un contributo, se ti va aiutaci anche tu. Collabora con me in questa opera di sensibilizzazione Audrey autrice del blog Borderline.
Antonella
Ciao Rosy,
il tuo post mi ha colpito: anche mio padre è cresciuto in collegio, certo tu sei molto più giovane di lui, però non ne conserva un ricordo così dolce.
Anche a distanza di molti anni, buona parte delle difficoltà avute nella vita, fanno sempre capo a parecchi soprusi che ha dovuto subire.
Altri tempi, tempi duri.
Molto allegro il tuo ricordo:)
Salutoni
Hola: He leído y releído este hermoso y conmovedor relato historia o como queramos llamarle, lo que si sé es que es bueno recordar. Enhorabuena, ha sido un placer enorme pasar por esta casa -tu casa.
Te dejo mi gratitud y mi admiración. Un besito y se muy feliz.
Ciao mi sono iscritto. Se vuoi dai un'occhiata al mio blog
mattax-mattax.blogspot.it
ciao Matteo, Rimini.
I ricordi del collegio sono sempre belli Rosy!
____8888___88888888___8888
___888888_8888888888_888888
___888888888888888888888888
___888888888888888888888888
____8888888888888888888888
_____88888888888888888888
_______8888888888888888
_________888888888888
______________**
____####______**______####
___#######____**____#######
____#######___**___#######
______######__**__######
________#####_**_#####
__________####**####
╔═══╦╗╔═╦═══╦═╗░╔╦═══╗
║╔╗╔╣║║░║╔╗░║░╚╗║║╔╗░║_/¯”(\(/’)_•
║╔╗╚╣╚╝░║╚╝░║╔╗╚╝║╔╗░║¯\_„(„/\)¯•
╠═══╬╦══╬╦══╬╬╩═╦╩╬╩╦╬╦══╦═══╗
║╔╗░╚╣╔╗║╚══╝║═╦╣░╚╗║║║╔═╣╔╗░║
║╚╝░╔╣╚╝║╔╗╔╗║═╩╣╔╗╚╝║║╚═╣╔╗░║
╚═══╝╚══╩╝╚╝╚╩══╩╝╚══╩╩══╩╝╚═╝
un abbraccio....ciao
Grazie Rosy..che tuffo ..forse non lo sai, o credo di non avertelo mai detto...ma io si può dire che sono nata e cresciuta in collegio...non uno ma più di uno!!!
Entrai che non avevo che 2 anni, per uscirne dopo averne cambiati 5 di cui tre sempre con lo stesso ordine di suore ...fino alla maggiore età!!!
A parte l'iniziale sgomento quando entri e quando esci da uno all'altro..ho solo bellissimi ricordi...a me mi chiamavano marcellino pane vino...poi il nomignolo datomi da una novizia cambiò in Giotto e poi Cappuccio, per via di un trio di fraticelli oranti che avevo plasmato con il das per un trio di preti della canonica!!! Posso dire che sono stata amata coccolata e difesa dalle suore e dalle ragazze in convitto...molte di loro ancora le ho nel cuore e qualcuna ritrovata!! pensa un pò su FB!!!! L'atmosfera e la bellezza delle esperienze che apprezzi di più ora con la ragione...è la stessa che tu descrivi, nel tuo bel ricordo!!!!! Bacioni!!!!
Carissime/i, ringrazio tutti per le vostre parole.
Cara Bruna, non sapevo che anche tu sei stata in collegio, sono contenta che ti sei trovata bene, allora dai, ti mando l'invito per entrare nel Cantastorie web, sempre se ti fa piacere cosi potrai raccontarci qualcosa che ne dici?
Ciao!
che aspettavi?
Posta un commento