Ero piccola, 5 anni o poco più, la mia famiglia affidataria abitava a pochi isolati da quella "vera", per cui spesso tornavo a casa mia, da mia madre. Un giorno R.L.mi dette un barattolo con dolciumi da portare ai miei fratelli dicendomi di riportarle il "vuoto"..Ecco cosa successe: mancava poco al Natale, la mente già affollata d pensieri, mi dimenticai il numero della casa di R.L.(28, per chi volesse giocarlo):-)e quindi mi misi a suonar i campanelli dei palazzi adiacenti, fu così che pensarono che chiedessi l'elemosina e mi riempirono il barattolo di monetine, le tasche, le mani..Raggiunsi finalmente la casa della mia adorata Madrina contenta per aver raccolto tutti quei soldini..Lei mi sorrise, come un sole nella nebbia, un soffice velo di neve nei pensieri, gli occhi velati di malinconia, ma capì che mi ero "persa", allora mi portò in un negozio e comprammo tanti palloncini colorati e festoni per addobbare la casa di mia mamma e con gli altri soldini si fece la spesa:-) Ecco, vissi, mio malgrado un giorno da mendicante ma oggi a distanza di anni mi son resa conto che se non accetti di diventare l'ultimo serenamente, non potrai conquistare un posto nella vita..
Auguri di buon Natale a tutti voi..con un abbraccio rotondo che comprenda il mondo:-) Riri
Blog aperto- venerdì 11 novembre 2011-
Il cantastorie era colui che andava in giro a cantare “storie” per paesi e città, attività già nota dalla metà dell’800, egli di solito si fermava in una piazza, all’angolo di una strada, in un mercato, dove c’era tanta gente di passaggio e lì incominciava a cantare, a suonare, a esibire i suoi fogli e i suoi cartelloni e tutti si radunavano ad ascoltare e a guardare. Un po' come facciamo noi in rete, esibiamo i post e gira e rigira la voglia di raccontare viene fuori. Da piccola sognavo di fare la cantastorie,ero affascinata da questa figura e le loro storie che tanto bene raccontavano.
Blogspot ha realizato in parte questa mia fantasia di bambina, ma a quando vedo e leggo, la figura del cantastorie è solo cambiata, si è trasformata e qui in rete chi in un modo e chi in un altro, un po' tutti " cantiamo le nostre storie" Natale si accosta, con lui i ricordi e i volti amati ritornano e con loro un po' del nostro passato. Nell'attesa del Santo Natale ricorderemo e ci racconteremo. Questi racconti che ho radunato e messi insieme ve li dono con l'augurio di un Santo Natale! Perchè noi bloggers, siamo i moderni cantastorie.
mercoledì 21 dicembre 2011
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7 commenti:
"Ecco, vissi, mio malgrado un giorno da mendicante ma oggi a distanza di anni mi son resa conto che se non accetti di diventare l'ultimo serenamente, non potrai conquistare un posto nella vita"
Questa tua riflessione cara riri a distanza di anni che hai fatto, ci conferma quanto sia vero che accettare serenamente di essere l'ultimo, e gli ultimi saranno i primi, non solo nella vita eterna ma sopratutto qui dove primeggia la boria, la vanità e tante altre cose che conosciamo.
In quel tuo barattolo è rimasto incastonato per sempre l'anima di una bambina e le tante monetine raccolte ci confermano che la bontà su questa terra esiste.
Riri cara, hai vissuto una storia tra l'incanto e la magia.
Dal più profondo del cuore ti ringrazio di aver condiviso con noi il tuo barattolo.
Un bacione e buon Natale di serenità, pace, salute e amore.
Quando si leggono storie come questa che fanno pensare e riflettere non puoi fare a meno di concludere che in fondo nel mondo c'è ancora tanta gente dal cuore d'oro.
Un abbraccione,
aldo.
Ciao Riri!
Bisogna essere ultimi per poter un giorno arrivare primi, complimenti per la tua storia,
auguri per un Santo e sereno Natale.
Tiziano.
E non è una storia di Natale:le cose succedono davvero,ma non sempre per caso.
Mi piace immaginare un disegno,in quel "dimenticare il numero di casa", preordinato,che attraverso l'ingenua esperienza di una bimba comunichi insegnamenti importanti per la vita.
Grazie per aver condiviso questa bella storia,Riri.
Riri, grazie per la tua storia molto commovente per me. La piccola Riri...
Un bacione
RIRI
che tenera storia , ha ragione tiziano Bisogna essere ultimi per poter un giorno arrivare primi, CIAO E BUON NATALE LINA
Cara Riri, a volte ci capitano cose meravigliose...
Una bimba con un barattolo vuoto in mano tocca il cuore e scatta l'altruismo...
Non c'è stata indifferenza o insofferenza, ma accoglienza e tenerezza...
Mi hai commossa!!!
Un bacio
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